Uno dei presupposti per l’applicazione delle lenti a contatto è una normale condizione del film lacrimale.
Purtroppo, gli occhi presentano sempre più spesso deficit di lacrimazione dovuti all’uso dei videoterminali, all’inquinamento atmosferico, alla scorretta alimentazione; le allergie ambientali inoltre incidono sulla qualità e quantità della lacrimazione e di conseguenza sulla possibilità di applicare le lenti a contatto con buone probabilità di riuscita e di una tollerabilità soddisfacente.
È necessario perciò accertare lo stato della lacrimazione del portatore di lenti a contatto, sia in quantità che in qualità, poiché un’alterazione del film lacrimale potrebbe causare una situazione di criticità nell’applicazione delle lenti a contatto fino al loro definitivo rifiuto.
I test quantitativi consentono di valutare la quantità di secrezione mentre quelli qualitativi valutano la qualità e la funzionalità del film lacrimale.
Esistono dei test per individuare le alterazioni qualitative e quantitative della lacrimazione:
Il test delle ghiandole di Meibomio, eseguito con la lampada a fessura, permette di osservare quante ghiandole del meibomio sono occluse nel margine della palpebra inferiore. In base alla scala di Efron, indica la quantità di secrezione lipidica presente nell’occhio.
Il test di rottura del film lacrimale (BUT) è eseguito con l’esame al biomicroscopio (lampada a fessura) mediante applicazione di fluoresceina nel fornice congiuntivale e misura quanto tempo impiega il film lacrimale sulla superficie della cornea ad interrompersi, togliendo la sua necessaria lubrificazione.
Il test di Schirmer determina se il film lacrimale sulla superficie oculare è insufficiente (occhio secco). Si esegue introducendo due piccole strisce di carta millimetrata assorbente all’interno del fornice della palpebra inferiore e misurando la porzione di carta inumidita.
Il test al Verde di Lissamina invece consente di verificare se esistono piccoli graffi sulla cornea o sulla congiuntiva, invisibili ad occhio nudo, spesso conseguenti a stati di secchezza oculare prolungata o a cattivo uso delle lenti a contatto. Per le allergie utile è anche la misura delle IgE lacrimali. (chiedere se esiste ancora)
Il test del menisco lacrimale inferiore, eseguito con la lampada a fessura, è utile per valutare la quantità di parte acquosa del film lacrimale. E’ un test solo qualitativo.
Questi test sono semplici screening valutativi e non sostituiscono in alcun modo la visita oculistica che i nostri ottici-optometristi consiglieranno ogni volta se ne accertasse la necessità.